Consigli di Riccardo a chi si mette in cammino!
Oggi che il viaggio a piedi è di moda e ricevo sempre più richieste d’improbabili informazioni. Oggi che senza tracce Gps, carte digitali e puntuali segnaletiche sul terreno non sembra più possibile camminare.
Oggi che non si parte senza l’elenco di strutture ricettive e ostelli da prenotare. Oggi che si fotografa senza cognizione e si scrive senza dire niente. Oggi che il Gore-Tex e il polipropilene vestono i moderni camminatori in un mondo sempre più sintetico.
Oggi che è così tutto diverso da quando, quarant’anni fa, incamminarsi significava saper andare da soli con carta topografica e bussola, e con attrezzature rimediate ma con autentico spirito d’avventura. Oggi che chi parte non lo fa per sé ma per raccontarlo - male - sui social, cercando effimera visibilità.
Oggi, nella primavera che avanza, desidero passare alcune istruzioni ai moderni viaggiatori lenti. Camminate per voi, per portare nella vita quotidiana i valori e l’essenzialità del camminare zaino in spalla.
Camminate a telefono spento, senza Gps, senza OpenStreetMap, senza ausili di sorta. Usate le capacità residue per capire dove siete e in che direzione andate, incontrando quali alberi, quali fiori, che canti di uccelli.
Perdetevi se è il caso: vorrà dire che lo spazio per farlo c’è ancora e che state facendo un viaggio e non solo un esercizio sportivo o pseudo religioso.
Se volete capire davvero perché la lentezza e la natura, insieme alla purezza e al coraggio, rendono migliori la vita e il viaggio speciale studiatevi Franco Michieli, in particolare i suoi libri La vocazione di perdersi e L’abbraccio selvatico delle Alpi. È un maestro assoluto, sconosciuto ai più come molti di quelli che hanno qualcosa d’importante da dire.
Oggi che non si parte senza l’elenco di strutture ricettive e ostelli da prenotare. Oggi che si fotografa senza cognizione e si scrive senza dire niente. Oggi che il Gore-Tex e il polipropilene vestono i moderni camminatori in un mondo sempre più sintetico.
Oggi che è così tutto diverso da quando, quarant’anni fa, incamminarsi significava saper andare da soli con carta topografica e bussola, e con attrezzature rimediate ma con autentico spirito d’avventura. Oggi che chi parte non lo fa per sé ma per raccontarlo - male - sui social, cercando effimera visibilità.
Oggi, nella primavera che avanza, desidero passare alcune istruzioni ai moderni viaggiatori lenti. Camminate per voi, per portare nella vita quotidiana i valori e l’essenzialità del camminare zaino in spalla.
Camminate a telefono spento, senza Gps, senza OpenStreetMap, senza ausili di sorta. Usate le capacità residue per capire dove siete e in che direzione andate, incontrando quali alberi, quali fiori, che canti di uccelli.
Perdetevi se è il caso: vorrà dire che lo spazio per farlo c’è ancora e che state facendo un viaggio e non solo un esercizio sportivo o pseudo religioso.
Se volete capire davvero perché la lentezza e la natura, insieme alla purezza e al coraggio, rendono migliori la vita e il viaggio speciale studiatevi Franco Michieli, in particolare i suoi libri La vocazione di perdersi e L’abbraccio selvatico delle Alpi. È un maestro assoluto, sconosciuto ai più come molti di quelli che hanno qualcosa d’importante da dire.
Oggi è davvero difficile lasciarsi coinvolgere in una avventura che ti permette di 'perderti' perchè non sappiamo più stare soli e la paura della mancanza di ( false ) certezze ci spaventa. L'assenza di comodità non è più prevista dai nostri ritmi di vita.
RispondiEliminaLeggere Michieli lo ritengo, soprattutto per me un ottimo consiglio non solo per il cammino.
Grazie
Chicca