Settimana n. 22
12 marzo 2019 - 18 marzo 2019
Francia, ma ancora Paesi Baschi: manifesti invitano a iscrivere i figli alla scuola Euskara, dalla materna all'università. Camminiamo sulla spiaggia: il fondo è umido e compatto, la sabbia brilla dorata, chilometri di arenile profondo decine di metri e al di là la duna. Il pulviscolo di acqua e sabbia ci sala il viso, le onde si accapigliano, si rincorrono, rotolano sulla spiaggia, ora lente, ora lunghe.
CapBreton è un porto, cantieri navali, vele, surfer, da lasciarci alle spalle attraversando il ponte su Le Bouret per costeggiare il lago salato di Hossegor. Un arcobaleno fa sperare in un giorno sereno, invece parte la prima sventagliata d'acqua e solo sugherete e pinete ci offrono riparo dalle sferzate del vento oceanico. L'ombrello si apre, si gonfia di vento, si chiude un infinito numero di volte.
Seignosse è il Paradiso dei surf e la Ligne Soustons Léon è una delle voies ferrées des Landes trasformata in paradiso per i viaggiatori lenti, a piedi e su due ruote. La foresta dunale delle Landes de Gascogne è incredibilmente estesa: pini altissimi, ginestre dalle gialle fioriture, sughere dai pantaloncini corti e la gamba di africano colore. Le perpendiculaires sono tracce di sabbia che portano al mare: numerate, le loro coordinate sono gli unici riferimenti per orientarsi tra i fusti che toccano il cielo, schiacciando la vista e velocizzando il passo.
La source de Yons è ferruginosa dalle mille proprietà: ne beviamo in abbondanza. Lungo la spiaggia di Léspicier il mare incute timore: correnti e onde rullano con forza assordante. La Vélodyssée prosegue tra laghi, stagni e zone militari da cui si alzano in volo elicotteri.
A Parentis-en-Born l'area pic nic segnata in carta non c'è più, inglobata nella grande distesa di edifici Vermilion Energy, industria petrolifera che produce idrocarburi in maniera socialmente responsabile, così comunicano i cartelli: la puzza è tanta, i tubi passano ovunque, gli impianti sono avvolti da una nebbia bassa e un rumore ritmico accompagna il nostro sonno.
Biscarrosse è capitale de l’hydraviation, perché qui nel 1930 si iniziarono ad assemblare e collaudare i più grandi idrovolanti francesi e Antoine de Saint-Exupéry, accompagnando Henri Guillaumet, da Biscarrosse partì nel 1939 per un volo diretto che li portò a New York in 28 ore. Un museo, una scuola e due idrovolanti che volano sulle nostre teste.
Appena dopo il cammino si fa dislivelli e sinuosità, necessari per arrivare alle Dunes du Pylat: a La Petite Nice le dune più alte d'Europa iniziano, una spiaggia che è Côte d'Argent, però è giallo oro; i cartelli avvisano di fare attenzione a non sotterrare con un cumulo di sabbia scivolata dall'alto chi sta laggiù sulla spiaggia, 107 metri più sotto.
Un vento violento nella notte fa oscillare paurosamente la tenda e ci fa partire prima dell’alba; continua per tutto il giorno, cambiando i colori del cielo dal nero al grigio e viceversa. A Pylat la Gascogne diventa Gironde. A Biganos un'aire d'accueil des gens du voyage è l'accampamento per gente nomade, in mezzo a una pineta. Riprendiamo a camminare sulla pista DFCI, dal fondo morbido, voies de défense des forêts contre l’incendie. A Pessac, quasi periferia di Bordeaux sud, vige l'extinction de l'éclairage public de 1h à 5h, ossia l’illuminazione pubblica nella notte viene spenta: il risparmio energetico come buona pratica per salvaguardare l’ambiente.
CapBreton è un porto, cantieri navali, vele, surfer, da lasciarci alle spalle attraversando il ponte su Le Bouret per costeggiare il lago salato di Hossegor. Un arcobaleno fa sperare in un giorno sereno, invece parte la prima sventagliata d'acqua e solo sugherete e pinete ci offrono riparo dalle sferzate del vento oceanico. L'ombrello si apre, si gonfia di vento, si chiude un infinito numero di volte.
Seignosse è il Paradiso dei surf e la Ligne Soustons Léon è una delle voies ferrées des Landes trasformata in paradiso per i viaggiatori lenti, a piedi e su due ruote. La foresta dunale delle Landes de Gascogne è incredibilmente estesa: pini altissimi, ginestre dalle gialle fioriture, sughere dai pantaloncini corti e la gamba di africano colore. Le perpendiculaires sono tracce di sabbia che portano al mare: numerate, le loro coordinate sono gli unici riferimenti per orientarsi tra i fusti che toccano il cielo, schiacciando la vista e velocizzando il passo.
La source de Yons è ferruginosa dalle mille proprietà: ne beviamo in abbondanza. Lungo la spiaggia di Léspicier il mare incute timore: correnti e onde rullano con forza assordante. La Vélodyssée prosegue tra laghi, stagni e zone militari da cui si alzano in volo elicotteri.
A Parentis-en-Born l'area pic nic segnata in carta non c'è più, inglobata nella grande distesa di edifici Vermilion Energy, industria petrolifera che produce idrocarburi in maniera socialmente responsabile, così comunicano i cartelli: la puzza è tanta, i tubi passano ovunque, gli impianti sono avvolti da una nebbia bassa e un rumore ritmico accompagna il nostro sonno.
Biscarrosse è capitale de l’hydraviation, perché qui nel 1930 si iniziarono ad assemblare e collaudare i più grandi idrovolanti francesi e Antoine de Saint-Exupéry, accompagnando Henri Guillaumet, da Biscarrosse partì nel 1939 per un volo diretto che li portò a New York in 28 ore. Un museo, una scuola e due idrovolanti che volano sulle nostre teste.
Appena dopo il cammino si fa dislivelli e sinuosità, necessari per arrivare alle Dunes du Pylat: a La Petite Nice le dune più alte d'Europa iniziano, una spiaggia che è Côte d'Argent, però è giallo oro; i cartelli avvisano di fare attenzione a non sotterrare con un cumulo di sabbia scivolata dall'alto chi sta laggiù sulla spiaggia, 107 metri più sotto.
Un vento violento nella notte fa oscillare paurosamente la tenda e ci fa partire prima dell’alba; continua per tutto il giorno, cambiando i colori del cielo dal nero al grigio e viceversa. A Pylat la Gascogne diventa Gironde. A Biganos un'aire d'accueil des gens du voyage è l'accampamento per gente nomade, in mezzo a una pineta. Riprendiamo a camminare sulla pista DFCI, dal fondo morbido, voies de défense des forêts contre l’incendie. A Pessac, quasi periferia di Bordeaux sud, vige l'extinction de l'éclairage public de 1h à 5h, ossia l’illuminazione pubblica nella notte viene spenta: il risparmio energetico come buona pratica per salvaguardare l’ambiente.
Già il togliere un'area verde anche se destinata al picnic non mi pare proprio un intervento socialmente responsabile per non contare gli effetti olfattivi e visivi percepiti da voi camminatori. Le Dunes du Pylat e la loro foresta magnifiche anche nei ricordi di chi ci è stato. Mi stupisce che ci sia ancora sabbia dopo quello che si trascinano giù gli ' slittatori'. Il paesaggio attraversato anche se prevalentemente 'piatto' mi sembra vi abbia offerto delle belle immagini.
RispondiEliminaLe foreste, le dune, l'oceano che rugge sotto il vento: esperienze e sensazioni che hanno riempito il nostro percorso!
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