Settimana n. 7
27 novembre 2018 - 3 dicembre 2018
Procediamo in Catalogna, dove il saluto è deus o deo, contrazione di adéu o adéu-siau, un affidare a Dio con allegria. Lungo la strada un automobilista gentile teme per la nostra incolumità nei successivi cinquecento metri di pericolosa strada a curve; affrontiamo il pericolo ed eccoci a Folgueroles, tra bambini che rincasano da scuola e anziani che giocano a petanque.
Un ponte medievale sul Riu Gurri per scoprire Vic: donne arabe, giovani africani in bicicletta, vicoli stretti e ben tenuti, il Tempio romano di Ausa, la spettacolare Plaza Major medievale racchiusa da palazzi catalani e il pavimento di terra argillosa.
Dalle montagne della Comarca del Moianès le nuvole son festoni nel cielo azzurro, le Guilleries son prìncipi cinti di rocce e i Pirenei re incoronati di neve. Mucche al pascolo e un tipo allegro che esclama “bello bellissimo!”: ha viaggiato in Italia e sostiene che gli italiani enfatizzano sempre così.
Nei boschi di Puignerò cercatori di funghi e anche i tronchi intagliati a colpi di motosega hanno la forma di enormi funghi. Artès è un cucuzzolo di case antiche contornato da una periferia disadorna e industriale, allevamenti e agricoltura e sullo sfondo Monserrat che avvolge il solenne monastero dedicato alla Madonna Nera. Il frastagliato monte si innalza dal fiume Llobregat, acque che da sempre movimentano mulini: un tempo servivano i mugnai e l’industria tessile, dopo hanno prodotto elettricità.
Appena più in là Tina al mig de la vinya sono grandi tini in pietra e muratura. Le campane del Santuari Ntra Sra de la Salut, dove cinquecento anni fa sostò Ignazio da Loyola nel viaggio verso Gerusalemme, tintinnano ogni quarto d’ora, e prima dell'alba uno scroscio di pioggia infradicia la tenda.
Le frecce amarillos ci conducono a Manresa, città a saliscendi, disarmonia pulita, cattedrale e negozi solidali. Olivi a spalliera e case rurali in pietra e archi incorniciano il Camì rural de Rajadell espai de coexistencia de vianants, bicicletes i vehicles. Nei paesi, anche piccini, un espai ludic i de salut per a la gent gran. Camion stipati di maiali corrono sull’autovia C-25.
La Guardia Pilosa nell’anno Mille era il confine musulmano-cristiano. ora è punto panoramico tra il vento delle pale eoliche e l’olezzo di discarica e suinifici. Ad Anoja nel Penedes le colline si fanno altipiano: qui si produce lo champagne di Spagna e i deliziosi vini di cava.
Les Oluges è campi giallo diserbo e il restaurant L’eix: patata brava, cerveza, flan de la casa e la proprietaria che mi saluta dandomi una malinconica carezza sul viso; è la prima volta che gli orari sballati degli spagnoli, per adeguarsi a un fuso orario voluto dal dittatore Franco per essere più vicino all’amico Hitler, collimano con le nostre esigenze.
Freddo, pioggia, tenda inutilizzabile, bisogno di una doccia calda: è necessario l’Hostal Universitat, nel centro di Cervera, città carica di storia col sapore del Natale e luci nel crepuscolo, un po’ ovunque la scritta 93, il numero del motociclista Marc Márquez, nato qui. A colazione la prima tostada con olio e pomodoro e l’albergatore ci spiega il bisogno di libertà della Catalunya.
Ci guidano nuovamente le frecce del Camì de St Jaume attraverso una pianura operosa: piccole industrie, coltivazioni di meleti a spalliera, allevamenti di suini. Nel buio delle 5 del mattino i trattori già al lavoro ci danno la sveglia. Cicogne intrecciano voli sulle nostre teste.
Tarrega è la campana che chiama alla messa grande, prove di canti con chitarra nella prima domenica di Avvento, passanti e bimbi gentili che ci augurano bon camì, e un murales che incita all’unione e all’allegria per vincere la battaglia verso l'indipendenza.
El Palau d’Anglesola è storia di templari, che anticipa Lleida, adagiata lungo il Rio Segre, protetta dalla Seu Vella, antica cattedrale romanico-gotica, e sorvegliata dal Castell di Gardeny, in cima a una collina dalla posizione strategica, ove sostò Giulio Cesare nel corso della campagna di Llerda condotta contro l’armata spagnola di Pompeo e su cui i cavalieri templari eressero una fortezza nel secolo XII. E proseguendo a Sud Ovest nuovamente campi arati, lungo il Rio Segre.
Perchè non ci sono più post oltre questo?
RispondiEliminaBuongiorno! Stiamo ripercorrendo il racconto del cammino con lentezza. Abbiamo iniziato da poco e ogni martedì, giovedì e sabato postiamo un nuovo articolo con il riassunto di una settimana: ci segua e, piano piano, scoprirà l’Europa vista con i nostri passi!
EliminaUn domanda: c'è spazio o interesse nel vostro cammino a soste pur brevi di tipo turistico? Il cammino vi porta in posti bellissimi ricchi di storia che sapete raccontare con precisa puntualità...
RispondiEliminaNo, Enrica, nessuna sosta di tipo turistico, però la lentezza del cammino e la scelta di vivere il qui e ora senza distrazioni, immergendoci completamente nei luoghi che attraversiamo ci permette di "vederli" intensamente con tutti i nostri sensi
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