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Ripercorrete con noi l'Europa!

52 articoli, uno per ogni settimana di passi di 365 volte Europa. Prendete una carta geografica e venite con noi: cercate i toponimi e immaginatevi il nostro cammino, seguendo le nostre suggestioni!

E preparatevi al vostro cammino leggendo il nostro Vocabolario.

A come Andare



Sentiamo un friccico in pancia, le mura di casa ci stanno strette, nulla riesce a saziare il desiderio di conoscere, la noia pervade il quotidiano, la stanchezza ci spinge verso nuove passioni?

Tutti sintomi che ci dicono, prepotenti, che è tempo di andare. Può essere un momento di evasione dalle esperienze quotidiane, oppure il bisogno di trovare nuovi stimoli, o anche la voglia di metterci alla prova, affrontando una nuova avventura. 

Andare non è solamente partire, è qualcosa di più, è lasciare il certo per l’incerto, è fare silenzio dentro noi, è scegliere di farci attraversare da ogni esperienza e accogliere ogni imprevistoAndare è decidere di aprirsi al nuovo, di abbandonare quella spazio di comodità, interiore e concreto, in cui tutto ci rassicura. Andare è chiudere la porta di casa per voler assaggiare nuovi cibi, conoscere nuove usanze, condividere pezzetti di vissuto e flash di esperienze con persone sconosciute. Andare è immaginare il viaggio, sognarlo, vederlo crescere pian piano fino a farlo diventare un qualcosa che ci dà piacere già solo a pensarlo.

Si può trattare di un viaggio di pochi giorni o di molte settimane. E il mezzo di trasporto? Non so per voi, ma per me sono i piedi: è troppo entusiasmante entrare con lentezza in un territorio sconosciuto, assaporarlo lentamente, viverlo con tutti i miei sensi e farlo entrare in profondità nell’angolino più intimo dei miei ricordi.

Ogni viaggio a piedi deve essere preparato e modellato per soddisfare un nostro bisogno. Son certa che non ci sia un modo giusto e uno meno valido di viaggiare a piedi, ognuno deve potersi vivere il proprio cammino.

Può essere il bisogno di staccarci da un momento di pesantezza della vita e allora scegliamo un percorso nella natura, che ci permetta di ritrovare la serenità, immergendoci in spazi rasserenanti. Può essere la voglia di turismo, e allora preparando il viaggio ci dobbiamo costruire un itinerario preciso, perché se il nostro percorso sfiora un luogo da visitare e ci costringe a una deviazione anche soltanto di una manciata di chilometri aumenta la fatica e i tempi di percorrenza. Oppure può essere il bisogno di ritrovare nuovi stimoli, in questo caso possiamo scegliere un viaggio di gruppo, messo insieme da noi oppure scelto tra le tante proposte di cooperative, associazioni, agenzie di viaggi, magari premiando quelle che da anni fanno della lentezza e della sostenibilità i loro punti di forza. O ancora può essere la voglia di mettersi in gioco, di testare la nostra capacità di superare paure e debolezze: se non abbiamo troppa esperienza meglio scegliere percorsi conosciuti e trafficati, dove la compagnia, l’aiuto e la solidarietà sono sempre pronti a sostenerci; se invece siamo allenati e tosti allora proviamo percorsi impervi, magari sulle montagne che nel nostro Paese non mancano mai. Infine può essere la curiosità, e allora non decidiamo in anticipo ogni dettaglio, ma facciamoci guidare dalle opportunità e dai suggerimenti che incontreremo lungo la via.

Non aspettiamo di sentirci pronti, perché potrebbe non succedere mai. Lasciamoci guidare dal cuore: infiliamo un paio di scarpe comode, mettiamo lo zaino in spalla, sentiamo il clic della porta che si chiude dietro a noi e muoviamo i primi passi, senza paura.


Commenti

  1. Credo che questo "andare" sia l'essenza del viaggio lento ed interiore. Grazie

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  2. ... già, il vostro coraggio è grande, Anna & Riccardo. Ed avere un gran coraggio non è scontato oggi...

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