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Ripercorrete con noi l'Europa!

52 articoli, uno per ogni settimana di passi di 365 volte Europa. Prendete una carta geografica e venite con noi: cercate i toponimi e immaginatevi il nostro cammino, seguendo le nostre suggestioni!

E preparatevi al vostro cammino leggendo il nostro Vocabolario.

D come Dieta



Dieta come regime alimentare corretto, non come metodo per perdere ciccia superflua, perché con un’alimentazione equilibrata raramente si dimagrisce se il percorso, pur durando alcuni giorni consecutivi, non ci porta a superare dislivelli rilevanti e ci fa attraversare regioni abitate, ben fornite di negozi, bar e ristoranti.

E allora cosa mangiare durante le giornate in cammino? È una delle domande che spesso ci viene fatta da coloro che ascoltano i nostri racconti di viaggio.

Non dobbiamo dimenticare mai che il cibo è il carburante del camminatore e deve servire per anticipare quella fastidiosa sensazione di stanchezza che può rovinare gli ultimi chilometri di una giornata a piedi. Un fastidio che talvolta diventa un vero e proprio malessere. L’ho provato su di me quando ho ripreso a salire le cime intorno a casa dopo il periodo di confinamento, che ha obbligato tutti noi a non allontanarci più di duecento metri da casa: sottovalutando lo sforzo richiesto al mio organismo, per superare millecinquecento e più metri di dislivello in salita, ero partita da casa senza rinforzare la solita colazione e dopo qualche ora di sentiero impervio ecco arrivare una botta di affaticamento, le gambe indurite e il passo pesante, e per superarla è stato necessario mangiare una scheggia di parmigiano reggiano o un pezzo di cioccolato fondente.

Quando si cammina per tante ore, infatti, il consumo di energie cresce, specie se la nostra vita è normalmente sedentaria. Pertanto la giornata è bene che inizi con una sostanziosa colazione, non cappuccino e croissant: una bevanda calda, pane e marmellata, succo d’arancia, yogurt con muesli, se possibile qualcosa di salato, rendono completo il primo pasto della giornata, quello che mia nonna  definiva il “pasto da re”, continuando la sua pillola di saggezza: “il pranzo deve essere da principe e la cena da povero”.

Durante la giornata in cammino preferiamo fare alcune brevi soste consumando ogni volta un pezzo di pane accompagnato da formaggio, uova, prosciutto (preferibilmente crudo), un frutto, qualcosa di dolce. Alimenti facilmente digeribili e capaci di fornire energia in modo rapido.

Il pasto serale invece deve permetterci di conoscere la cucina dei luoghi che attraversiamo, poiché il paesaggio è strettamente connesso al cibo e si assapora con gli occhi e con la bocca. Ripeto spesso, in completo accordo con Italo Calvino, "il vero viaggio…implica…un inghiottire il paese visitato…facendolo passare per le labbra e l’esofago".

I nostri cammini devono essere un’immersione totale, attuata con tutti i sensi, e il gusto è un senso fondamentale; quanti ricordi ci salgono dal cuore quando ritroviamo un sapore della nostra infanzia: sbocconcellare un biscotto al plasmon, per esempio, mi catapulta nella cucina di mia nonna, la vedo bionda e sorridente aprire l’anta dell’armadio e offrirmi i biscottini che nel tempo sono diventati le mie madaleine.

Quanti ricordi del lungo viaggio europeo legati al cibo! Ogni regione un sapore nuovo o rinnovato. In questa lista sparsa e appena abbozzata eccovi un assaggio di Europa: il pa amb tomàquet (la tostada catalana) e le moules-frites di Normandia e Belgio, pierogi polacchi e byrek albanesi, ćevapčići slavi e goulash tedesco, palacinka e pita balcaniche, il tarator bulgaro che si addensa e diventa salsa tzatziki in Grecia.

E parlando di alimentazione non possiamo dimenticare i cibi liquidi: succhi e spremute di frutta, caffè, ma soprattutto le tante differenti birre, dalla cerveza spagnola alle birre tedesche che coniugano quantità e qualità! Nelle giornate torride la birra è bevanda e cibo, un mix di acqua e cereali che reintegra non solamente i liquidi, fornisce fibre solubili e vitamine, e migliora la salute dei nostri reni, come afferma uno studio finlandese che sostiene riduca la formazione di calcoli.

E allora via, mettiamoci in cammino così da assaporare tante bontà senza sentirci mai in difetto: le nostre gambe, come ogni mezzo di trasporto, ci obbligano a essere attenti e a ricaricarle senza lesinare!

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