Settimana n. 3
30 ottobre 2018 - 5 novembre 2018
St. Nazaire en Royans è la tumultuosa Bourne che prima di affluire nell'Isère oppone resistenza, si butta all'indietro, si fa lago, ma infine cede e procede, gonfiando d’acqua il fiume che avevamo salutato a Grenoble, fabbrica d’elettricità imbrigliata tra barrage dell'EDF nella discesa di una valle dal passato denso di passaggi: Annibale verso la conquista di Roma, i Galli, i Romani alla conquista dell’Ovest utilizzando la Via Agrippa, come tutte le vie romane mezzo di penetrazione tra combattimenti e commerci.
Una sosta alla sorgente miracolosa di St. Hugues a Chateauneuf sur Isère: dicono sia cura portentosa per le malattie degli occhi; violinisti ciechi qui formarono una comunità dal XVI al XIX secolo: d'inverno lavoravano come cavatori e d'estate animavano matrimoni e feste votive con le loro musiche, nell’attesa di un miracolo. Anche i nostri giorni trascorrono inseguendo un miracolo: qualche sprazzo di sereno in giornate interminabili di pioggia per poter asciugare la tenda.
La Voie Verte della Val d'Isere, tra noceti e meleti, peschi e albicocchi, ci porta a incontrare il Rodano: chiatte, barche e navi da crociera, e cicloturisti da lungo tragitto sulla Via Rhôna. Valence è palazzi eleganti, un grande parco e un barista attento che ci saluta con una certezza: "Il viaggio vi costerà tanto in scarpe.”
La Reserve de faune sauvage de Printegarde anticipa e contrasta l'inquietante Centrale nucleare di Cruas-Meysse, che a noi, da un sentiero alto sulle colline dell’Ardèche, appare fantascientifico sciame di luci rosse scosse da un vento incontenibile nella notte scura.
La sosta per un rapido pane e formaggio in una periferia che ci appare quasi losca di Montélimar contraddice le nostre sensazioni negative e diventa parentesi festosa: la condivisione di un bicchiere di vino rosso dell’Ardèche e di un tocco di nougat, lo speciale torrone locale, per festeggiare il compleanno di un giocatore di petanque.
I boschi ci donano funghi porcini e Bourg St Andeol l’ospitalità di Philippe.
La settimana si conclude a Saint Etiénne des Sorts, dove la tenda è orgogliosa di essere affiancata da case galleggianti.
Resistere alla pioggia, al freddo e poi vedervi positivi mi piace. Un incontro, un torrone, buone parole per non parlare dei funghi porcini sanno rimettervi l'ottimismo e la fiducia , anche sulle scarpe che si consumeranno. Quante paia? Chissà!
RispondiEliminaEnrica
Sei scarpe Riccardo e quattro Anna ;-)
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