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Ripercorrete con noi l'Europa!

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Settimana n. 5


13 novembre 2018 - 19 novembre 2018

La quinta settimana si apre tra stagni popolati da colonie di fenicotteri rosa e, sulla terraferma, le vigne di Muscat di Frontignan, alcune piantate sulla sabbia per sconfiggere la philossera

Sottili lingue di terra per arrivare a Sète, balena che emerge dalle acque, città di confine con carattere, carattere che ritroviamo nei versi di George Brassens, nato e sepolto in questa città che lo ricorda con orgoglio.

Un sentiero nella Corniche di falesia rossa e una ciclopedonale attrezzata lungo la duna, ricreata per salvaguardare l'ambiente, la spiaggia, il turismo, ed ecco la cattedrale St. Etiénne di Agde, che ci regala riparo dalla pioggia e un concerto d’organo. Aree umide e garzette, natanti e un Acquapark, cavalli bianchi di Camargue e pecore.

Il Canal du Midi, che si sta rivestendo di nuovi alberelli dopo essere stato spogliato dei platani, abbattuti perché malati di cancro colorato, ci fa scoprire tre meraviglie in rapida successione: Le site des 9 écluses de Fonseranes, un prodigio d’ingegneria idraulica, una chiusa a cascata, con otto bacini e nove porte per superare un dislivello di 21,50 metri in appena 312 metri; il ponte canale di Béziers, costruito nel 1856 per attraversare il fiume Orb: due marciapiedi laterali e in mezzo corre l’acqua; il Tunnel du Malpas, la prima galleria scavata per far passare un canale.

A Colombiers un café à l'italienne e un croissant nella boulangerie, piccola e cosmopolita, dove ci intratteniamo con l’allegro proprietario francese, sua moglie algerina, due clienti di origine italiana e uno di origine spagnola.

Cani curiosi annusano la tenda, zittiti e allontanati dai loro amici a due gambe. La pioggia insistente gonfia i ruscelli, i guadi si complicano e ci rallentano il passo. Un cippo dell'anno XXIII ci avvisa: siamo sulla via Domizia, tra scorci di colline che paiono Toscana viti rosse, gialle, marroni e verdi ondeggiano agitate dal vento e curate da giovani potatori al lavoro anche se “non c'è fretta, c'è tutto l'inverno, fino a marzo” ci spiegano.

Paludi, Vie dolci e canali, un cinghiale bianco ci precede verso Narbonne, seguendo il canal de la Robine, Gilets Jaunes bloccano il traffico, è il primo sabato di manifestazioni: roghi di legna e copertoni, supermercati chiusi in tutta fretta, i carrelli asportati per sbarrare la via. Ci troviamo nel clou dei disordini, un centinaio di motociclisti con clacson spiegati arrivano a rinforzo del blocco, ci facciamo spiegare le ragioni della protesta, un po’ vaghe, un po’ varie, forse un po’ confuse. Dormiamo in un piccolo hotel perché la tenda è fradicia e la situazione complicata.

Ritroviamo il silenzio camminando nelle Corbieres: ancora vigneti e pini marittimi, macchia mediterranea e corbezzoli, sentieri di collina e strade sterrate percorse da automobili alla ricerca di strade alternative alle strade asfaltate bloccate dai Gilets Jaunes. L’Abbaye de Fontfroide è maestosa, giardini di specie protette e piante aromatiche. Seguendo un segnavia giallorosso e stormi di cicogne in volo, diretti a Sud, valichiamo il Col de Feuilla. La pineta poco oltre Opoul Perillos, paese catalano, è rifugio per la nostra tenda.




Commenti

  1. Queste brevi descrizioni ci aiutano a capire meglio il vostro cammino e ci permettono di intuire molto del vissuto-veduto-sperimentato-incontrato in quei 'benedetti' 365 giorni: essenziali pennellate tra geografia-storia-arte-ambiente-ecc. ... un bel viaggetto con voi oggi, Anna & Riccardo!

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  2. Quanto mi piacete! Ora che ho letto anche il nome di George Brassens comincio ad amarvi.
    Grazie.

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