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Ripercorrete con noi l'Europa!

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Settimana n. 19


19 febbraio 2019 - 25 febbraio 2019

Un bar ordinato nel disordine di Pola, profumo di dolci e il dono di quattro pezzi salati. Arriva il sole e il giallo delle mimose fiorite spande aria di primavera. Colline da superare, montagne da ammirare, paesi da attraversare tra case colorate e allegre, cavalli, pecore, oche, galline, vacche e asini.

A Olloniego la barista escancia la sidra da una bottiglia verde e il culete o culín, che ha centrato il bicchiere di vetro fino, deve essere bevuto in un solo sorso.

Da Picullanza vediamo la Oviedo moderna di palazzi sulle tonalità del marrone. Da Manjoia si scorge anche il campanile della cattedrale. Dalla campagna alla periferia, dove i cinghiali lasciano segni di raspature disinvolte, ed è subito centro di quella che fu la Capitale del Reino de Asturias; statue di bronzo ovunque, tra le altre la Regenta di fronte alla Cattedrale Basílica de San Salvador, il monumento alla Concordia (3 donne, 3 uomini e un androgino), Woody Allen, la Pace e La Gorda di Botero.

L'uscita da Oviedo è indolore, qualcuno si ferma per indicarci Santiago, dall’altra parte. Buenavista è una panchina per rifocillarci e nell’aria un "Così piccola e fragile" di Drupi, ma cantato in spagnolo. Il paesaggio oltre Pola de Siero è colline, prati, case sparse dai molti colori accesi, e i particolari balconi dalle ringhiere in legno rotonde e tornite.

Si perdono le frecce amarille e i paletti del PR 100: saliamo alla Croce di Picu Castiellu e poi giù, al Monasterio delle Carmelitas Samaritanas del Corazon de Jesus di Valdedios, un’oasi di tranquillità e un grande prato su cui troneggia la Iglesia de San Salvador, monumento preromanico asturiano. I canti degli uccelli raccontano la gioia della primavera e i giardini delle case son pascoli dove vitelli dormono a terra vicino alle loro mamme.

Oggi li contiamo: 46 cani ci abbaiano contro. Entriamo sul Camino del Norte. Villaviciosa è meleti e fabbriche di sidra. L'albergue Rectoral de Priesca è chiuso, ma facciamo quattro chiacchiere con l'hospitalera: da qui passano circa 2300 pellegrini all'anno.

A La Isla troviamo il Mar Cantabrico, la spiaggia a far da cortina a un isolotto col buco, imbiancato dai gabbiani. Abbiamo la tenda, ma non abbiamo cibo. Passa Rosa che ci dona un bel pezzo di torta ancora calda di forno. Riprendiamo il cammino verso il sole che sorge, un sentiero sulla costa a picco sul mare, pascoli, trattori, mucche svogliate e cavalli disinteressati. La Vega è surfisti, podisti e turisti che si muovono mollemente.

Il percorso rientra tra colline e graziose aldee e le montagne sono lì a due passi. Alla Playa de San Antolin il rio Bedon si abbandona al mare e noi ci abbandoniamo alle frecce biancorosse del sentiero E9.

Sterrate e sentieri per sbalordirci di fronte all'unicità della Playa de Torimbia: gialla la spiaggia, azzurro il mare, bianche le onde che si rincorrono e giocano a fare canestro nel buco con la roccia intorno, verde l'alta sponda erbosa che limita la baia. La successiva spiaggia di Toranda è agricola: mucche pascolano nei prati e un trattore sparge letame. Le montagne son dardi puntati verso il Golfo di Biscaglia, spinte dai Picos d'Europa, innevati. Le case han sapor di montagna a due passi dal mare.

Il centro di Llanes è case dai bow-window in legno e strade sinuose lavate per far diminuire l'inquinamento. Il tempo è cupo e la nebbia avvolge il mondo e rende più misteriosi il Bufón de Ballota e i Bufones de Arenillas, la forza del mare che diventa sbuffo di aria calda quando il vento è calmo e sbuffo di acqua calda quando è agitato e un rombo sotto terra da fa tremare i polsi.

Al bar El Paso di Buelna una maglia di Contador dedicata al barista Pepe e una supa de pescado da digerire camminando il GR che si arrampica sui colli, passa nelle valli interne e riscende a La Fanca. Qualche salita dopo siamo a Bustio: l'anziana Josefa e la figlia Maria Luz ci accolgono nella loro bella casa che aprono ai viandanti, a donativo. Parliamo di politica, di Europa, di Catalunya e di Francisco Franco: "non c'era libertà, non si poteva parlare di politica, per lui esistevano solo Barcellona e Bilbao, però c'era lavoro per tutti".


Commenti

  1. Il cammino sembra prendere un pò di respiro dal freddo e dalla pioggia o sbaglio? le immagini descritte sono più 'tranquille': sarà la primavera in arrivo e le accoglienze con torta , salati e vino......

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    Risposte
    1. E sì, il grande freddo si sta attenuando: con molta cautela si inizia a intravede la primavera che verrà!

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