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Ripercorrete con noi l'Europa!

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Settimana n. 35


11 giugno 2019 - 17 giugno 2019

Allo sklep di Kosierz ci preparano due tazze di caffè, con zucchero e latte. Foreste di pini e, più raramente, betulle, villaggi sparsi, persone che trafficano nei loro giardini e salutano, camion nella foresta caricano tronchi tagliati e cervi maschi dai maestosi palchi ci attraversano la via. Di tanto in tanto campi coltivati a perdita d'occhio.

A Drzonów il Lubuskie Military Museum espone elicotteri, veicoli militari e carri armati. A Słone un giovane lavora in giardino, gli chiediamo l'acqua, ci invita a entrare in casa; Tomasz parla un po' di italiano, imparato dal cognato pugliese.

Caldo e polvere e molti chilometri di ciclopedonale attrezzata con aree sosta per arrivare a Zielona Gora, gemellata con undici città europee, una vasta area pedonale, con negozi lussuosi. Parliamo a lungo con Arkadiusz, un giornalista free lance, casciubo, come un 5% della popolazione polacca ci fa scoprire le tradizioni enologiche di questa città e della regione Lubuskie e sottovoce ci confida che in Polonia non c'è troppa libertà di parola.

Ancora una pista ciclopedonale per arrivare ai marciapiedi di Racula, dove una lapide è omaggio a tutti coloro che aiutano a creare una società ospitale: "Dio per la gloria, la gente per l'aiuto". Una strada di servizio (la strada in polacco si dice droga) tra bosco e autostrada diventa il nostro percorso: camionisti e automobilisti ci salutano sbracciandosi o con colpi di clacson. Alla periferia di Nowa Sól troviamo l'Oder (Odra) il fiume che ha un passato da confine fluttuante.

Un sms arriva sui nostri cellulari, in inglese: “Avvertimento! Venti molto forti, grandine e tempeste attesi di sera e di notte (12/06). Non cercare riparo sotto gli alberi. Se possibile, restate in casa." Decidiamo di seguire il consiglio del Ministero e la sera ci fermiamo nella Restauracja Pod Kotwicą che ha camere nuove, pulite e tranquille, in Tv guardiamo il film Nemiche Amiche doppiato in polacco da un'unica voce maschile piuttosto monotona, dall’effetto decisamente comico. Nella notte temporali e vento causano danni in varie zone della Polonia.

Risaliamo l'Odra tra coltivazioni smisurate e allevamenti di cavalli fino a Bytom Odrzański, la piazza del Mercato ha eleganti case colorate tutte simili, del XVIII secolo, sopravvissute alla Seconda guerra mondiale, che distrusse il 40% della città. Ancora seguendo l'Odra finiamo su una sterrata nella zona industriale di Głogów: un responsabile della security della centrale elettrica a carbone, KGHM Polska, ci insegue, ci blocca e non ci permette di proseguire, invitandoci con fermezza a seguire la strada asfaltata, controllandoci finché non scompariamo dalla sua vista. Troviamo in rapida sequenza una discarica, un quartiere abbastanza sfasciato, nonostante qualche tentativo di abbellimento come vasi di gerani alle finestre, stagni infestati da zanzare.

Il centro di Głogów è, al contrario, una bomboniera, case moderne armonizzate con l'antico e, verso sud, una periferia elegante, dove cartelli indicano attenzione ai piesi, cioè ai pedoni. A Szczyglice una sterrata sale su colline panoramiche tra infiniti campi di grano, spinaci, patate, cereali. Arriviamo a Lubin passando tra il Lago Żelazny Most, vasto bacino di residui chimici, e i siti della KGHM Polska Miedź, multinazionale polacca leader nella produzione di rame e argento.

Lubin è in festa, c'è la cena in piazza e bus gratuiti, nella prima periferia condomini del vecchio est e appena oltre edifici antichi e moderni, sede principale della KGHM. Attraversiamo la città percorrendo la via dedicata a Marii Skłodowskiej - Curie (un grande onore della Polonia).

Sulla ciclopedonale illuminata di Ścinawa appare improvvisamente un segnavia del Cammino di Santiago, in direzione opposta alla nostra.

Nella riserva Boraszyńskie Oczka chiediamo l'acqua a una signora che si affaccia alla porta di casa, distante, oltre il giardino e il marito scende veloce a riempirci le borracce e per la notte ci suggerisce un agriturismo per pescatori tra laghetti e il fiume Dębnicki: i gestori ci fanno vedere dove montare la tenda, vicino a uno spazio di tavoli al coperto, con luce e presa elettrica, tutto gratuito; e ci regalano würstel, salsicce e pane.

A Krzydlina Mała ciliegie e gelsi, aiuole fiorite e cagnetti abbaianti, due monasteri, uno maschile più antico e ora Centrum Spotkań i Dialogu, e uno femminile. Brzeg Dolny ha palazzoni in stile vecchio est dipinti a colori pastello e un flusso vestito a festa che sciama dalla chiesa a fine messa, uno scroscio di pioggia ci bagna nel grande parco dove tre anziani malconci litigano.

Un modernissimo ponte sull'Odra e tredici chilometri di ciclopedonale con viavai domenicale, poi sentieri nelle foreste per arrivare al primo cartello di Wrocław, una città che ha duecentoquaranta chilometri di ciclovie. Orti condivisi, giardini, spazi con giochi e casette per gli attrezzi, e la sosta notturna nei pressi dello stadio, utilizzato per i World Games, le Olimpiadi degli sport non olimpici, del 2017.


Commenti

  1. A parte la cacciata del sorvegliante della security direi che in queste settimane avete attraversato posti verdi e di ampio respiro ( fatica a parte ovvio) dove si nota una certa bellezza ambientale ( escluso il lago di scorie e certe periferie): Ho notato che le cose non hanno balconi forse perchè la vita all'aperto è vissuta in pienezza nei parchi tra il verde che sembra non mancare e pare pure ben attrezzato. E allora penso che noi nelle città 'respiriamo' dai balconi ma cosa respiriamo?

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