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Ripercorrete con noi l'Europa!

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Settimana n. 36


18 giugno 2019 - 24 giugno 2019

A Wroclaw ammiriamo ponti sull'Oder, palazzi tardo medievali e di architettura barocca, la chiesa ortodossa Cerkiew Prawosławna sul cui altare troneggia la Madonna Nera, l'Hala Stulecia, un capolavoro dell'architettura del XX secolo, che il 18 novembre successivo ospiterà un concerto di Al Bano e Romina Power. In ogni angolo della città compaiono gnomi, una simpatica usanza iniziata nel 2001 a ricordo degli gnomi disegnati dal movimento Alternativa Arancione sulla vernice nera con cui il regime comunista ricopriva le loro scritte di protesta, negli anni '80. 

In lontananza a sud ovest la Sky Tower risalta con i suoi 212 metri che la rendono l'edificio più alto della Polonia.

Coltivazioni smisurate di spinaci, patate, grano, mais e cereali. Facciamo scorpacciate dei dolci frutti raccolti dai tanti ciliegi incontrati lungo la via. Nei villaggi casette ordinate, croci agli incroci, un’unica sfilza di cassette della posta blu, allineate e compatte.  Ragazzini, camicia bianca e gonna o pantaloni blu, ritornano da scuola con un lavoretto avvolto nel cellophane: domani è la festa del Corpus Domini. 

Strade assolate in campagne coltivate e cave di granito a ricordarci Gross Rosen, il campo di concentramento nazista situato poco più a ovest, i cui prigionieri erano impiegati per estrarre la pietra che doveva decorare gli edifici di prestigio della Germania nazista.

A Strzelin  un'estesa area commerciale, una collina, un parco e l'Hotel Maria, il primo hotel privato aperto in Polonia dopo la Seconda Guerra Mondiale, ricostruito a partire dal 1989 sui resti di un'antica villa devastata durante gli anni di comunismo.

Un percorso segnato in bianco e rosso su colline che sono propaggini di montagne, ancora ciliegi, fragoline di bosco, lamponi, tigli monumento e larici. Da Dobroszow il paesaggio diventa ondulato e il sentiero nei boschi ha salite e discese ardite (una è segnalata con tre punti esclamativi), un'unica fonte per placare la sete, ma l'acqua scende a filo.

Nel parco di Ziębice enormi dinosauri popolano i prati e il laghetto e, sulla sommità della collina, Pomnik Orla Piastowskiego è la più grande scultura di ceramica in Europa, installata nel 1971 a commemorare il millennio di Polonia.

Paczków è l'ultima cittadina polacca del nostro viaggio: la festeggiamo mangiando tortilla, una sorta di piadina ripiena di carne e salsa piccante. Un percorso segnato ci fa evitare la strada per raggiungere la Repubblica Ceca. Gli edifici del vecchio confine ora sono Motokáry Javorník, una pista di Go kart. Il cambio di stato è evidenziato da un cambio di asfalto: in Polonia nero, liscio, appena fatto e con la segnaletica a terra, in Cechia una copertura di sassolini.

Javorník è una cittadina pittoresca e ordinata, ha una piazza spaziosa e pulita e, dall'alto la protegge lo Zámek Jánsky Vrch, un panoramico castello rosso e giallo

Appena oltre il paese coltivazioni di papaverum sonniferum, papaveri bianchi da oppio e un profluvio di percorsi segnati per escursionisti e ciclisti. Le automobili in circolazione sono in prevalenza Škoda, la marca nazionale.

Vlčice è cittadina dall'aria austriaca tra montagne che si fanno più alte. Da Polka percorriamo un sentiero in salita incontrando bambine che ci offrono fragoline di bosco appena raccolte; nella fresca faggeta della Poniewaz Zlote Gory panorama e aria frizzante ci fanno sentire in montagna.

Le Pomezí Caves a Vápenná sono le più grandi grotte carsiche ceche, formatesi per lo scioglimento del marmo. Dal Museum of Vincenz Priessnitz intravediamo Jeseník: turisti, escursionisti, bar pieni di vita, Muzeum kostek - LEGO, un centro balneoterapico, alberghi e un parco. I giornali danno notizia delle manifestazioni popolari contro il governo corrotto: la più alta partecipazione dal 1989.

Al mattino dobbiamo bonificare la tenda da decine di lumache. Per arrivare a Bělá, ai piedi delle montagne, scegliamo la ciclabile lungo il ruscello Biala Glucholaska. Merli acquaioli si alzano in volo e mettiamo al sicuro un rondone che incontriamo tramortito a terra. 

Un'abetaia, un sentiero in ripida salita, un lungo traverso, impianti di risalita e piste di sci alpino e siamo alla Ski areál di Červenohorské sedlo. Più avanti, a Loučná nad Desnou, la Restaurace Penzion Biograf è gestita da due giovani donne, ha un palcoscenico e uno schermo: organizzano festival di cinema e spettacoli teatrali e musicali.

Il sole accompagna i nostri passi tra colline, pascoli, coltivazioni di mais, allevamenti di vacche e capre. Sculture nei tronchi (facce barbute) e parchi giochi per l'infanzia, nei giardini privati e in quelli pubblici. Šumperk è parchi, palazzi, poche case sovietiche con qualche armonia in più rispetto a quanto visto fino ad ora, ridipinte a colori vivaci. Per noi è un nuovo cambio valuta.

Ancora foreste, colline e cervi infastiditi dalla nostra presenza. A Strupšín chiediamo l'acqua a un allevatore, ci invita a seguirlo a casa e ci spiega che ama stare in quel piccolo villaggio perché non gli piacciono i negozi e il caos della città. La tenda trova spazio in una piccola radura in mezzo a un'abetaia, in collina.


Commenti

  1. La Polonia è uno spazio geografico ricco di verde e si ha l'impressione che tutto sia quiete e benessere. Io ho amici in Polonia e la sensazione che provo da loro, dai giovani, è che le cose politicamente non vanno bene ma avendo la possibilità di avere un po di soldi ci si... adegua. Vivere bene anche se al di sopra delle proprie possibilità accettando anche i debiti con la banca per loro si deve fare per non farsi mancare niente. Essere adeguati a una immagine sociale per i giovani è importante, come forse in tutta Europa, e quel signore che avete incontrato voi a Strupsin ha fatto forse una scelta controcorrente? Saggezza e intelligenza sembra che in lui abbiano prevalso.

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    Risposte
    1. Abbiamo vissuto una Polonia a due velocità, culturali, economiche, di pensiero, di speranze.

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