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Ripercorrete con noi l'Europa!

52 articoli, uno per ogni settimana di passi di 365 volte Europa. Prendete una carta geografica e venite con noi: cercate i toponimi e immaginatevi il nostro cammino, seguendo le nostre suggestioni!

E preparatevi al vostro cammino leggendo il nostro Vocabolario.

E come Essenzialità


Essenzialità, come ci ha detto Chiara, l’amica PasParTu che ci ha accolto a Ferrania, è capire che sono proprio poche le cose importanti nella vita. E Davide, a Benevento, ha aggiunto: “È imparare a farsi bastare il giusto, ciò di cui abbiamo realmente bisogno, e godere di questo”.

Al ritorno da un lungo cammino tutti affermiamo di aver imparato l’essenzialità: infatti in un viaggio a piedi con lo zaino in spalle le nostre necessità assumono un peso reale e quantificabile e quindi proviamo a ridurle fino a impacchettare nella sacca solamente l’essenziale.

Come decidere cosa è essenziale? Sottraendo! Il giorno prima di partire mettiamo sul letto tutto ciò che pensiamo sia utile, e poi controlliamo un pezzo alla volta: è utile? Probabilmente sì, se l’abbiamo messo lì. È necessario? Se la risposta è no ritorna nell’armadio.

Durante il Cammino di Marcella l’amico Roberto arrivò a Rossiglione con uno zaino enorme; trascorse la sera a rivederne il contenuto insieme a Riccardo e al mattino si presentò alla partenza con due bagagli, quello da rispedire a casa e quello da portare in cammino.

Come fare quando non c’è un Riccardo ad aiutarci in questo delicato compito? Innanzi tutto dobbiamo riconoscere le paure che ci appesantiscono, non solo mentalmente. Come mi insegnò l'amico Luciano Callegari ogni timore in più aumenta il contenuto dello zaino: abbiamo paura di patire il freddo? Aggiungiamo una felpa. Temiamo di annoiarci? Infiliamo un libro tra calze e magliette. Abbiamo il dubbio che gli scarponi ci possano far male? Ed ecco un paio di pedule di scorta.

Allora cosa è essenziale? Sicuramente dipende dalla tipologia di viaggio a piedi: se andremo di albergo in albergo ridurremo all’osso il nostro bagaglio perché, oltre alla comodità di una stanza e di una cena, potremo anche fare bucato e ripartire il mattino dopo puliti e profumati. Se invece attraverseremo a lungo luoghi poco abitati, dormendo in tenda, dovremo portarci quanto è utile per l’autosufficienza e, magari, un cambio in più nel caso piovesse a dirotto. Anche se far stare la casa in uno zaino non è semplice e non è leggero.

Sapete che alla partenza di 365 volte in Europa abbiamo pesato persino gli elastici e i sacchetti? Il passare del tempo ha giocato a nostro favore: partiti in un autunno già nevoso abbiamo potuto alleggerire il bagaglio in primavera, spedendo a casa giacca a vento, maglione e pantalone invernale.

Quanto è rapido vestirsi al mattino quando hai solamente una scelta possibile! Certo, ve lo confesso, dopo dieci mesi di abbigliamento tecnico, ormai liso e di un colore indefinito, nella torrida estate greca mi sono trovata a guardare con desiderio un vestitino leggero e molto fru fru in una vetrina di Salonicco: ma non l’ho acquistato, perché la mia schiena non avrebbe potuto sopportare nemmeno pochi etti in più!

L’uomo più ricco è quello che si accontenta di poco, perché la contentezza è la ricchezza data dalla natura” diceva Socrate. Un’affermazione che sottoscrivo: quanto mi riempie cuore e mente ogni momento trascorso attraversando paesaggi sconosciuti, incontrando persone interessanti e toccando con lo sguardo animali che non mi è ancora capitato di vedere dal vivo!

Non sono le cose a darci la felicità, anzi intorpidiscono i rapporti: non pare anche a voi, talvolta, che la corrente ci spinga ad amare le cose e a usare le persone?

È il momento di fare decluttering, eliminare ciò che ingombra, liberarsi del superfluo e tenere l'essenziale: e sapete qual è stata la prima cosa che ho fatto al ritorno a casa? Ho riordinato casa togliendo tutti quegli oggetti, abbigliamento ma anche arredamento, accumulati nel tempo perché non si sa mai.

Commenti

  1. Ogni timore in più aumento il numero di cose di cui sentiamo il bisogno... verissimo, sorella mia Annetta! Che il cammino della vita, soprattutto in questo tempo di pandemia, si semplifichi ed essenzializzi: basta poco!

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