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Ripercorrete con noi l'Europa!

52 articoli, uno per ogni settimana di passi di 365 volte Europa. Prendete una carta geografica e venite con noi: cercate i toponimi e immaginatevi il nostro cammino, seguendo le nostre suggestioni!

E preparatevi al vostro cammino leggendo il nostro Vocabolario.

G come Generosità



G poteva essere giacche, giacchette e giacconi, un vocabolo forse più adeguato parlando di cammini. Ma era troppo ovvio. E poi avete provato a fare una rapida ricerca in internet? Su questo argomento trovate tutte le informazioni! Persino chi ha fatto solamente un cammino di pochi giorni vi sa consigliare sulla marca, la tipologia, il peso, persino il colore.

Al contrario, io esaurirei l’argomento con pochi consigli, molto generici: scegliete il peso in base alla stagione, alla vostra capacità di sopportare il freddo e all’utilizzo che ne farete. Certamente abbigliamento più dozzinale si rovinerà più rapidamente e quello di miglior qualità durerà più a lungo. Se il vostro cammino sarà in autonomia sulle cime delle Alpi o degli Appennini vi occorrerà una giacca a vento performante, se camminerete in primavera o in autunno su un percorso più semplice, in collina o in pianura, vi basterà una giacca impermeabile di medio peso, quella che in gergo tecnico viene chiamato guscio. Credo che ognuno potrà scegliere il meglio per sé, senza dimenticare l’essenzialità, provando, allo stesso tempo, a dar spazio alla generosità!

E sì, un viaggio a piedi funziona meglio quando siamo generosi. Generosi innanzi tutto con noi stessi. I passi nella mia filosofia di vita sono il mezzo di trasporto che mi permette di godere dell’istante e non mi piace subirli come un sacrificio, faticosa espiazione di chissà quale colpa. Di conseguenza nei cammini mi concedo qualche momento di sosta, oppure qualche breve deviazione per osservare da vicino un albero secolare, un monumento storico o uno scorcio panoramico mozzafiato. Mi piace gustare quel piatto e quella bevanda tipici, e sedermi, quando è possibile, a sorseggiare un caffè in un bar. Sono momenti di generosità verso il nostro corpo, che ha bisogno di carburante per procedere, e verso il nostro spirito che ha bisogno di saziarsi di ricordi.

Siamo generosi verso coloro che sfioriamo nel nostro viaggio! Fermiamoci a far due chiacchiere, non per raccontare quanto siamo bravi noi, che stiamo attraversando quello spazio, bensì per ascoltare ciò che han da raccontare le persone che conoscono quegli spazi perché li abitano. Ascoltare diventa atto di generosità in una società che ci fa credere che per esistere sia necessario parlare più forte degli altri.

Viaggiando a piedi coniughiamo la lentezza con tempi donati con generosità verso i luoghi: osserviamo flora e fauna, cerchiamo il particolare che li rende unici, perché ogni angolo del mondo può essere simile a mille altri angoli, però dagli altri si distingue sempre per qualche tipicità.

Siamo generosi, facciamo scorta di sensazioni ed emozioni, di suoni e di odori, senza lasciare tracce indelebili che deturpano: il nostro andare sia silenzioso, leggero e rispettoso.

E infine siamo generosi con le economie locali. Mi spiace, ma ho difficoltà a capire i camminatori convinti che tutto sia loro dovuto per il solo fatto che si muovono a piedi. Non sono pochi gli ostelli a donativo che hanno dovuto chiudere per la mancanza di generosità dei viandanti che ritenevano sufficiente dare un euro in cambio di un letto per la notte e di una colazione.

Durante 365 volte Europa, viaggio lunghissimo fatto con risorse limitate, in autonomia con tenda e fornelletto, arrivando nell’Est europeo e vedendo la povertà di certe regioni ci siamo sentiti in dovere di lasciare il nostro piccolo contributo a quelle economie, mettendo da parte la casa portatile ogni volta in cui è stato possibile alloggiare in un piccolo albergo. Un atto di generosità minimo, in cambio abbiamo ricevuto momenti di condivisione che hanno dato maggior gusto alla nostra esperienza.

Commenti

  1. Evviva il tuo essere generosa-mente in cammino, Anna...

    Generosità nel cammino si coniuga facilmente con stupore, meraviglia, contemplazione... che bello!

    Inoltre tra le righe, noto bei riferimenti all'enciclica di papa Francesco "Laudato si'"...!

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  2. Condivido tutto e lo vedo come il sogno che sapendolo realizzare ci porterà verso una nuova consapevolezza di mondo e di umanità. Essere camminatori per essere portatori di questi sguardi è un' impegno e dovere che dobbiamo al mondo in cui viviamo. E a noi stessi. Sembra però sempre più difficile da realizzare.

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